Master of Tales è il primo gioco di società dedicato alla scrittura creativa - Master of Tales is the first game dedicated to creative writing

24.7.17

Io e la mia cavalla

di Marco Lodde

racconto vincitore della 2° tappa del MoT challenge 2017

Quando eri piccolo, tua madre ti regalò un fiammifero, per ricordarti che la luce esiste, anche se tu non la vedi. Hai sempre desiderato vedere, ma non hai mai potuto farlo e non hai mai capito cosa significhi. Il tuo mondo è fatto di profumi e puzze, di musica e rumori, di liscio e ruvido, anche il tatto ti aiuta.
Vivi da solo nel maniero ottocentesco della tua famiglia. Col passare degli anni i tuoi sono morti e la servitù è stata licenziata. È rimasta a farti compagnia solo la tua cavalla, che hai chiamato Quellascema, tutto attaccato, lei non si offende, tanto non capisce.
In occasione del mercato, tutti i mercoledì attrezzi Quellascema per scendere in paese. Nonostante tutto hai abbastanza soldi per continuare una vita dignitosa e al buio. Quando avrai terminato i soldi, venderai Quellascema.
Quellascema conosce perfettamente la strada per il paese, sia per andare, che per tornare, insomma, pensa lei a dirigere.
Sistemi il calessino come sempre, sali, fai un fischio a Quellascema e lei parte.
La giornata è calda, ma un venticello fastidioso e freddo, indica che devono essere circa le dieci e, come sempre, attraversi il bosco. Oggi il profumo dei glicini in fiore, che si arrampicano sugli alberi, lo percepisci a malapena. 
Durante il viaggio il sole si sfredda, sicuramente il cielo si è annuvolato. Man mano che prosegui, il vento cessa di soffiare, l'odore di umido aumenta e la strada si fa più tortuosa. Sicuramente qualche viaggiatore prima di te ha scombussolato le pietre del sottobosco. Finalmente gli uccellini hanno smesso di cinguettare e non ci sono più rumori fastidiosi, solo il rilassante accompagnamento degli zoccoli di Quellascema. Prendi una bella boccata d'aria. Muffa. Senti odore di muffa. Quellascema avrà sbagliato strada. Mentre ti concentri per capire dove ti trovi, una schifosa e appiccicosa ragnatela ti finisce fra i capelli, fulmineo la levi.
“Quellascema che hai fatto!” Urli esasperato alla quella povera Quellascema, ma l'unica risposta che senti è quella dell'eco.
“Quellascema, dove siamo?”
“Siete nella grotta al centro del bosco.” Una voce profonda e lontana come un'eco ti risponde.
“Chi sei? Vieni avanti!”
“Avanti? Ma io sono qui, sono ovunque attorno a te.”
“Attorno a me? Ma cosa dici!”
“Io sono la grotta.”
“Una grotta che parla? Idiozie! Io e la mia cavalla Quellascema, che da oggi chiamerò Questascema, siamo finiti qui dentro per errore! Ma ora andiamo via!”
Afferri le redini per invogliare Questascema a voltarsi.
“No vi prego! Non andate via! Se rimarrete, manterrai la vista!”
“Mantenere la vista? Prima di tutto dovresti darmela!”
“E l'hai già, da quando abbiamo cominciato a parlare.”
“Ma io non vedo niente!”
“Certo, perché qui c'è buio. Ma se andrai via, la vista te la toglierò di nuovo. Scegli.”

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