di Mattia Medda
racconto vincitore della 1° tappa del MoT challenge 2017
È ancora lì. Crede veramente che non lo veda? O magari lo sa ma non gli interessa. Questo pensiero mi dà sempre un certo piacere. È strano vero? Provare piacere al pensiero che il proprio ex-marito ti guardi ancora, anche se non per gli stessi motivi di un tempo. Beh, può essere comprensibile magari, dato che mi ha lasciata lui. Non gli porto rancore, in fondo è stata colpa mia, per quanto, se tornassi indietro, farei esattamente ciò che ho fatto allora. Eravamo così felici prima. Come scrittore non era particolarmente bravo, ma dava da mangiare ad entrambi e riuscivamo a stare insieme senza problemi, quindi ci andava bene. Eravamo così innamorati.
E saremmo potuti esserlo per sempre non fosse stato per quella petulante della sorella. Era scapola, quindi spesso cercava il conforto del fratello, il che mi metteva sempre di pessimo umore. Non andavamo per niente d'accordo. Un giorno però venne da me tutta contenta, mostrandomi una foto in cui ero nuda in un letto. Mi disse di averla ricevuta da un suo amico fotografo, che le aveva raccontato di una prostituta che aveva frequentato alcuni anni prima. Diceva di voler raccontare tutto a mio marito. Accidenti. Sapevo di starle antipatica, ma non immaginavo che mi odiasse a tal punto. Non potevo permettere che glielo dicesse. Non mi perdonerebbe di avergli taciuto la verità. Per questo l'ho fatto, per questo l'ho uccisa. Ho nascosto molto bene il cadavere e nessuno mi ha mai collegata alla sua scomparsa. Ho anche nascosto la foto in uno dei libri di mio marito, per distruggerla a lavoro finito. Come potevo immaginare che, tra i 500 libri che possedeva, gli sarebbe venuta voglia di leggere proprio quello? E così eccoci qui. Deve anche aver intuito cosa è successo alla sorella, anche se non ha prove. Per questo mi pedina, per vendicarsi. Sembra però che per oggi abbia rinunciato. Ecco che sale sulla sua bicicletta per... ehi aspetta, perché sta venendo a tutta velocità contro di me?
E saremmo potuti esserlo per sempre non fosse stato per quella petulante della sorella. Era scapola, quindi spesso cercava il conforto del fratello, il che mi metteva sempre di pessimo umore. Non andavamo per niente d'accordo. Un giorno però venne da me tutta contenta, mostrandomi una foto in cui ero nuda in un letto. Mi disse di averla ricevuta da un suo amico fotografo, che le aveva raccontato di una prostituta che aveva frequentato alcuni anni prima. Diceva di voler raccontare tutto a mio marito. Accidenti. Sapevo di starle antipatica, ma non immaginavo che mi odiasse a tal punto. Non potevo permettere che glielo dicesse. Non mi perdonerebbe di avergli taciuto la verità. Per questo l'ho fatto, per questo l'ho uccisa. Ho nascosto molto bene il cadavere e nessuno mi ha mai collegata alla sua scomparsa. Ho anche nascosto la foto in uno dei libri di mio marito, per distruggerla a lavoro finito. Come potevo immaginare che, tra i 500 libri che possedeva, gli sarebbe venuta voglia di leggere proprio quello? E così eccoci qui. Deve anche aver intuito cosa è successo alla sorella, anche se non ha prove. Per questo mi pedina, per vendicarsi. Sembra però che per oggi abbia rinunciato. Ecco che sale sulla sua bicicletta per... ehi aspetta, perché sta venendo a tutta velocità contro di me?
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