Master of Tales è il primo gioco di società dedicato alla scrittura creativa - Master of Tales is the first game dedicated to creative writing

8.4.19

Inconsolabile

storia di Daniela Zedda

Sei venuta anche oggi. Il sole sta per tramontare e la luce morente ti accarezza il viso, mentre passeggi tra queste lapidi con la borsa pesante che ti fa avanzare con fatica. Raggiungi la mia lapide e ti fermi assorta. Poi apri la grande borsa e tiri fuori il violino. Inizi a suonare il solito pezzo e lo ripeti all'infinito come un mantra. Le altre persone ti guardano. Alcune accigliate e infastidite, come se tu stessi disturbando il sonno dei loro cari. Altre si fermano ad ascoltarti rapite. I tuoi gesti e i lunghi capelli coprono il tuo viso e nessuno si accorge che stai piangendo. Nessuno può consolarti. Ti guardo e vorrei parlarti. Vorrei consolarti. Però capisco la tua esigenza di espiazione. Non posso che augurarmi che smetterai di punirti come stai facendo ora e tornerai a sorridere come prima. Mi chiedo però se tu abbia mai sorriso. Sei mai stata felice? Perché rubi? Lo fai ancora? Ti posso aiutare? Questo vorrei chiederti. Avresti sicuramente avuto bisogno di aiuto il giorno che ci incontrammo. Ho letto la disperazione nei tuoi occhi, mentre mi strappavi di mano la borsa con il violino. So che non volevi farmi del male. Che non volevi farmi cadere. Ma adesso siamo qui. Tu che vuoi espiare il male che hai fatto e io che vorrei tanto dirti che ti ho perdonato.


24.1.19

Come il maestrale



(una storia realizzata con le carte di Master of Tales)
All'inizio fu una folata di vento. Solitaria. Senza forza. I passeri neanche aprirono le ali. C’era il sole, e quella sensazione di calore tipica delle prime timide giornate primaverili. Il mare brillava piatto, i gabbiani volteggiavano al largo, si radunavano sopra le secche e vicino le vele spiegate. Qualcuno stava tentando la fortuna dalla darsena, lanciava la lenza lontano e lasciava fare alla debole corrente marina.
Io scrutavo il cielo con il tabacco in mano e la cartina nell'altra. Non che ci fosse niente di particolare nel cielo. Mi capita spesso di fissare un punto in alto, una nuvola, un gabbiano, la scia di un aereo. Niente d’importante, semplicemente per non incrociare sguardi.
Una seconda raffica di vento quasi mi portò via il cappello, feci giusto in tempo a portare una mano sulla testa e calarlo sugli occhi. Colto alla sprovvista lasciai cadere sul marciapiede il tabacco. M’inginocchiai per recuperarlo, è giunto il maestrale, pensai. Qualcuno si fermò vicino a me, sollevai lo sguardo ed era lei. Era giunta col maestrale.
Si poteva pensare di tutta quella folla che mi veniva incontro, che fosse giunta col maestrale. È naturale, sempre c’è qualcuno che arriva e sembra che lo porti il maestrale, e sempre c’è qualcuno che giunge proprio quando il vento s’attenua. E allo stesso modo c’è qualcuno che se ne va e sembra che lasci il posto al maestrale, oppure che il vento se lo porti via.
E comunque, lei e il maestrale erano giunti assieme. Lui, il maestrale, si presentò con un’aria sostenuta, con la boria di chi viene a reclamare qualcosa di suo, del resto questa è la sua terra prediletta. Lei imprigionò i miei pensieri nel fondo dei suoi grandi occhi scuri.
Questo avevano in comune, entrambi possedevano quel dono speciale di attirare le persone, di vincolarle, di costringerle al loro volere.
Forse accade solo a me di perdere la volontà quando soffia il maestrale, e di ritrovarmi in balia dei suoi capricci, come una ragnatela che il vento scuote a piacimento, che trascina, schiaccia contro il muro, solleva e sbatte incessantemente.
Lei aveva quello stesso potere. O magari erano solo i suoi occhi grandi e neri ad averlo. Se avessi trovato la forza di distogliere il mio sguardo dal suo, forse, ma dico forse, sarei riuscito a oppormi, avrei potuto sottrarmi al suo giogo, proseguire a non fare niente senza il timore d’inchiodarmi su un pensiero. Forse avrei ricominciato a fissare la nuvola, o il gabbiano o qualsiasi altra cosa che si librava nell'aria. E invece lei e il maestrale mi rapirono il respiro tanto che potrei giurare che se mi fossi opposto al loro disegno, non avrei avuto più la forza di respirare.
Probabilmente né lei né il maestrale sono consapevoli del loro potere. È nella loro natura soggiogare e sopraffare, con questi poteri ci si nasce.
E così gli alberi cominciarono a scrollarsi di dosso le foglie morte, i vecchi nidi e i rami già secchi, i gabbiani tornarono a riva, il pescatore ritirò le lenze, i legni ammainarono le vele, i drappi sui pennoni si tesero e i fiori cominciarono a perdere i petali più esposti, che danzando nell'aria ricordavano farfalle senz'anima.
Lei sorrise, mi strinse a sé e mi baciò sulla guancia. Io chiusi istintivamente gli occhi, come quando ci si espone al vento e ai pollini che trascina, alla sabbia, alla polvere, ai petali dei fiori. Socchiusi le palpebre e l’immagine che s’impresse nella mente fu quella dei suoi grandi occhi scuri, nei quali già presagivo d’essermi perso. Cercai un’immagine che sostituisse quella, nella speranza di evitare il giogo, e si compose nel buio la scena d’un cielo che s’abbassava piegando la schiena sotto il peso di enormi nuvole di piombo. Quando riaprii gli occhi, la sua guancia ancora sfiorava la mia, e il cielo davvero s’era lasciato vincere da nuvole scure.
Sapevo di non avere difese, ma ero lì per lei. Sperai che almeno cessasse il maestrale, e invece rimase lì, a giocare col suo vestitino leggero, e io mi sentii definitivamente perso, avvolto nella ragnatela del suo sorriso. (G. C.)

13.3.18

Easter MoT


Non potevamo perderci la Pasqua, così abbiamo organizzato un contest di scrittura a premi. Si deve comporre un racconto in 40 minuti, utilizzando le carte di Master of Tales.
Le iscrizioni chiudono venerdì 23 marzo, alle 23,59.
Per prenotare la partecipazione, scrivere "ci sarò" sulla pagina facebook dell'evento, oppure scrivendo a giorgio.binnella@gmail.com.
Premi in palio: libri e gift card dell'Accademia, ovviamente, a sorpresa.
Costo: 15,00 € (e la colazione la offriamo noi).
Vi aspettiamo alle 9,30 nella sede dell'Accademia d'Arte Santa Caterina, presso il Lazzaretto di Cagliari.

31.12.17

Passatempi

racconto di Cristiana Mameli

Christmas MoT 2017

Rubare per me non è mai stata una necessità. Direi piuttosto che si trattava di un hobby. Mi piaceva aggirarmi cauto tra le abitazioni silenziose, affacciarmi sulle vite degli altri, entrare nelle case mentre tutti dormivano. E prendere qualcosa, solo un ricordo dell’ennesima avventura notturna. Ho sempre avuto un’etica, io!
È vero, non sono uno stinco di santo, un’anima candida, come direbbe qualcuno. Non potevo sopportare che voi avete tutto e io invece… Vi invidiavo.

20.12.17

La goccia rossa

racconto di Adele Pau 

Christmas MoT 2017

Il treno corre veloce, ma non abbastanza, per me. Sono impaziente di arrivare e vivere il mio momento di gloria. Non che io ne abbia particolarmente fame, sono anni che vengo celebrato come uno dei più grandi pittori viventi. Ma essere osannato dai miei compaesani, questo sapore ancora devo gustarlo.

16.12.17

Il principe è morto

racconto di Adina Mascia

Christmas MoT 2017

Il Principe è morto. Tutto il Regno è scosso. L'erede al trono, l'unico figlio del Re, la speranza della casata. Io.
Mi hai soffocato con un cuscino di piume, mentre dormivo al sicuro nel mio letto. Non ho visto chi eri, dormivo.
Ora mi portano in carrozza dentro una bara d'oro, sopra c'è lo stemma di mio padre, che un giorno sarebbe stato il mio. I cavalli procedono al passo tra due ali di folla. I sudditi di mio padre, che sarebbero stati i miei, assistono in silenzio. Tra loro, tu, il mio assassino.

21.9.17

La soffitta

racconto di Antonella Caddeu


4° tappa del MoT Challenge 2017

Era tutta la mattina che Adele pensava al momento in cui sarebbe salita nella vecchia soffitta della nonna.
Fantasticava su che cosa ci avrebbe trovato, ma in fondo sperava di scovare il libro magico di cui tanto aveva sentito parlare dalla nonna, quando ancora era piccina. Finì presto di fare i compiti, quel pomeriggio, disse al nonno che avrebbe giocato in sala, in attesa del rientro della nonna.
Furtivamente si infilò nella rampa di scale, si avvicinò alla porta sperando che fosse aperta.

Lampadine

racconto di Enrica Vignolo - Festival letterario Bimbi a Bordo - Guspini - 2/3 settembre 2017 - laboratorio di scrittura creativa con le carte di "Master of Tales".

Il mio desiderio è sempre stato quello di diventare insegnante. Ho sempre fatto tutto con la speranza di riuscire a realizzarlo. Speranza che non mi ha mai abbandonato, neanche quando qualcuno ha cercato di farmi cambiare idea. Mi chiederai, ma hai realizzato questo desiderio? Ebbene sì! Sono un’insegnante che, seguendo il ritmo del suo orologio, scandisce le giornate ideando e progettando tante attività per i suoi alunni. Cosa dici? Ti sembra di vedere una lampadina sopra la mia testa? Possibile… mi succede ogni volta che mi viene in mente qualche nuova idea da presentare in classe. Ad esempio, l’altra sera, mentre tornavo a casa, sono passata davanti al negozio di un famoso collezionista di libri antichi per bambini… Lo so, lo so… a te questo genere non piace, ma credimi, sono meravigliosi, ti fanno volare con la fantasia e l’immaginazione, vieni catapultato in un mondo diverso, magico. Eh sì, mi sono fiondata subito dentro per conoscere il collezionista e guardare i suoi libri. Mentre parlavo con lui… ZAAAAAAAACCCC!!! si è accesa la lampadina: creare degli incontri con i miei alunni e lui per il prossimo anno scolastico. Aspetto di poter tornare a scuola per proporre alle colleghe e ai genitori questo mio progetto con la speranza che venga approvato da tutti.
Cosa? Vuoi sapere cosa ho pensato poco fa, quando è apparsa la lampadina? Eh eh… ti verrà detto tutto a tempo debito, è ancora troppo presto per ora...

20.9.17

Aspetto

racconto di Giovanni Murru - Festival letterario Bimbi a Bordo - Guspini - 2/3 settembre 2017 - laboratorio di scrittura creativa con le carte di "Master of Tales".

Ti ho visto partire tante volte, con quella tua solita aria svagata, sereno, felice di andare incontro ad una nuova avventura, una nuova sfida. Due stracci in un borsone, la macchina fotografica e nient'altro.
Era l'Italia del boom economico, tutto sembrava possibile, a portata di mano.

18.9.17

La matita rossa

racconto di Cristina, Miriam e Aurora - Festival letterario Bimbi a Bordo - Guspini - 2/3 settembre 2017 - laboratorio di scrittura creativa con le carte di "Master of Tales".

Era una sera di fine estate e mi trovavo nella mia casa di vacanza in campagna, vicino ad un lago… 
Nel silenzio assoluto mi assale il desiderio di portare via con me il ricordo delle vacanze appena trascorse. Decido così di andare dall’artigiano che ha la bottega nel paesino accanto. Non appena varco la soglia vengo avvolta dal profumo intenso del legno. Tra i vari oggetti resto colpita da una matita color rosso.