racconto di Marco Lodde
4° tappa del MoT Challenge 2017
L'uomo che ha costruito la porta mi ha detto di non temere, si tratta di un mezzo di trasporto sicuro. Io non credo tanto alle sue parole. Dici che dovrei farmi coraggio? Ma sì, hai ragione!
Il custode della porta mi dice che devo attraversarla alle 8:23 della sera precise, pena la morte. Allora sai cosa ho fatto? Esatto! Ho preso la pipa e ho fumato il tabacco delle feste. Sì, quello pregiato, fino alle 8:20.
L'allarme impostato per quest'ora, suona. Guardo il passare del tempo. I secondi galoppano via veloci.
L'artigiano della porta ha regolato l'orologio a muro, basandosi sull'orario del campanile.
Sai cosa dice? Dice che, attraversata la porta, potrò rivedere Carlo. Come, chi è Carlo? È mio fratello! Sì, è morto quando ero ancora piccolo.
8:22:55, 56, 57, 58, 59... 8:23. Ho 60 secondi per passare.
Allora che dici, ci passo attraverso? Bene, vado!
Un piede dietro l'altro e sì! La luce! Quella luce fa male però, è forte…
Cosa dici? Devo stare zitto, ingoiare queste pastiglie e non muovermi dal letto?
Ma chi sei?
Cazzo, non riesco a muovermi!
Sei il dottor Smith?
Dove mi trovo? In ospedale, dici?
Lasciatemi! No! No! Dove mi portate? Nella mia stanza? Quella porta illuminata in fondo al corridoio? No! No…
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