Master of Tales è il primo gioco di società dedicato alla scrittura creativa - Master of Tales is the first game dedicated to creative writing

12.9.17

Riflessioni

Racconto di Alessia Luca

vincitrice della 4° tappa del MoT challenge 2017

Questo treno è leggermente in ritardo. Una gran bella invenzione il treno a vapore, non trovate?
Il solo pensiero di non dover più patire il tremore di carrozza su queste strade dissestate di campagna, già rende più lieto il mio difficile viaggio.
Del resto, lo ammetto, la vita in questo piccolo villaggio cominciava a starmi un po’ stretta, troppo povera di stimoli per uno scrittore in erba in cerca di idee e di fama. Ho bisogno di storie da raccontare per poter scriverne almeno una decente, no?
Lo sentite anche voi questo rumore di ferraglia? Credo proprio che il bestione stia arrivando.
Eccolo lì lo stallone che mi porterà lontano. Ho speso tutto quel che mi restava per un biglietto in seconda classe. 
Rien ne va plus, les jeux sont faits! Bando ai ripensamenti e a tutti quegli sciocchi sentimenti che potrebbero trattenermi incatenato qui, a questa terra natia che, ahimè, non ha più nulla da offrirmi! Non credete sia la cosa più giusta da fare a questo punto dell’esistenza?
Bene. Questo è il posto perfetto, finestrino con tendina, e per ora nessuno con l’aria di balordo nei paraggi. Nemmeno un moccioso. Odio viaggiare con bambini che frignano per ogni sciocchezza. Pensate a dover fare tutte queste ore di treno con urletti e i vagiti nelle orecchie!
A quanto pare è già ripartito, deve essere salita poca gente e questo vagone, tutto sommato, è abbastanza silenzioso, direi. Dietro di me, però, deve esserci qualcuno che ha molta voglia di parlare, ma evidentemente il suo compagno di viaggio sembra non averne altrettanta. Non sento mai risposta alcuna. Vorrei tanto sapere chi è, la sua voce mi ricorda il mio buon vecchio nonno, pace all’anima sua! Non tutti hanno avuto la fortuna di godersene uno. Voi? Ricordate ancora il suono della sua voce? Le sue storie migliori? I suoi piccoli segreti sussurrati piano? Io sì. Li custodisco gelosamente da sempre ed ora questa burbera voce li fa tornare alla memoria come se potessi toccarli.
Vedete questa bussola? Me l’ha donata un giorno lontano, quando gli dissi che volevo fuggire da questo luogo desolato, col fagotto pieno zeppo di pere e formaggio. Lui mi fece notare che presto le provviste sarebbero comunque finite e che avrei dovuto trovare la mia strada da solo. Allora mi mise questa nel palmo della mano, rassicurandomi che in un modo o nell’altro mi avrebbe indicato la strada per arrivare là dove il mio spirito impetuoso bramava di approdare.
Ecco, la vedete, ora? Sarà un caso, ma questa rossa lancetta da sempre mi dice che devo andare proprio oltre le infinite praterie, là dove il treno ora sfreccia quasi come inghiottito dai campi, che se non fosse per quel suo sbuffo nero, non lo vedreste nemmeno.
Strani discorsi, quest’uomo, farfuglia di amore e sentimenti non corrisposti. Starà viaggiando con un amico o con una gentil donna? In ogni caso, credo che quella persona si sia addormentata per non ascoltare le sue stravaganti storie. Vorrei proprio sbirciare dietro le mie spalle per vederlo in volto. Accidenti! Non sarebbe cosa educata però! Potrei inventarmi una scusa, tipo: “Sapete dirmi l’ora, buon uomo?” No vero? Pessima idea! 
Ehi… aspettate… guardate lì! Sulla parete del vagone accanto alla porta c’è uno specchio! Ora, se mi spostassi un pochino sul lato sinistro dovrei riuscire a… Eccola! Buon Dio! La sua immagine riflessa! Lo immaginavo barbuto, goffo e trasandato, invece il suo capello è piuttosto elegante e nessuna barba incolta. Gesticola assai. Potreste capire di cosa sta parlando solo guardandolo. Fa strane pause ogni tanto e poi riprende, quasi per commentare una risposta che io non odo. Magari il suo compagno di viaggio parla a voce sommessa e l’andare del treno ne copre il suono.
Secondo voi, se mi sporgo un pochino di più, riesco a vedere chi è seduto al fianco? Proviamo, dai… un pochino di più… se allungo un po’ il collo, forse…
Per l’amor del cielo! Non posso crederci! Ma vi rendete conto? Chi lo avrebbe mai detto… un uomo dall’apparenza così seria e signorile. Come è possibile? Veramente curioso…
Ora sì che ho trovato un ottimo spunto per il mio prossimo romanzo, ho già in mente anche il titolo: “Il viaggiatore solitario”. Questo viaggio è appena iniziato e già sta dando i suoi frutti!
E se occupassi io quel posto vuoto?

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